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FRENANO I CONSUMI IN ITALIA: CALO DI 3,7 MILIARDI

I dati parlano chiaro: i consumi nel nostro paese hanno subito un forte calo, dovuto in primis dall’aumento dei prezzi che ha messo in difficoltà moltissime famiglie italiane.

Nel secondo trimestre è previsto un calo dei consumi pari a 3,7 miliardi rispetto ai primi sei mesi del 2023; a frenare i consumi ha inciso anche l’aumento dei tassi stabilito dalla BCE.

C’è il rischio che entro la fine del 2023 si registri la quota dei consumi sul PIL più bassa dal 2000; il rientro è in atto ma è meno veloce del previsto.

POSTE ITALIANE: NIENTE DIRITTO DI VOTO NELL’ASSEMBLEA MEDIOBANCA

Poste Italiane detiene circa 150 miliardi di euro in investimenti, tra cui titoli bancari e quotati, incluso Mediobanca; come da prassi, l’azienda ha deciso di non esercitare il diritto di voto nell’assemblea del 28 ottobre 2023.

Poste fa il suo ingresso in Mediobanca, detenendo una partecipazione di oltre l’1% , ma non superiore al 3% oltre il quale sarebbe necessario l’obbligo di comunicazione al mercato.

La scorsa primavera poi Poste ha siglato un patto parasociale col gruppo Caltagirone sul 14,2% del capitale della società di risparmio gestito Anima per presentare una lista di minoranza.

INFLAZIONE: SI SPENDE DI PIU’ PER COMPRARE DI MENO

Rispetto all’anno precedente, le vendite al dettaglio sono aumentate in valore del 2,4% ma sono diminuite in termini di volume del 4,1% per effetto dell’aumento dei prezzi.

Nel 2023 le famiglie italiane spendono di più, ma per comprare meno: ad agosto gli scontrini sono in crescita nella grande distribuzione, soprattutto nel ramo dei discount alimentari.

Registrati aumenti anche nel campo del commercio elettronico e per quanto riguarda le venditrìe al di fuori dei negozi, come ad esempio il commercio ambulante.

PENSIONI INPS: VERSO L’ESTENSIONE DI OPZIONE DONNA

Con la manovra 2024 potrebbero esserci delle importanti novità per l’opzione donna: l’obbiettivo è quello di eliminare per le tre categorie di beneficiarie interessate il paletto dei figli per anticipare il pensionamento da 60 a 58 anni.

L’idea è anche quella di confermare la quota 103 e quindi raggiungere i 41 anni di contributi con almeno 62 anni di età per poter accedere al pensionamento.

Per poter usufruire dell’agevolazione Opzione Donna bisogna rispettare alcuni requisiti: le categorie di beneficiarie interessate sono caregiver, invalide almeno al 74% e licenziate o dipendenti da aziende in crisi.